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IL CORVO. |
Il mondo della moda è strano, a tratti incomprensibile. Leggi giornali e non capisci se quest’anno ci si veste o ci si affida ai resti della raccolta differenziata, guardi le foto degli invitati alle sfilate e con 2 gradi e la pioggia che tira di traverso alcune hanno crop-top, sandali senza calze e sono cosparse di leggerissimi pizzi a Febbraio, poi però portano inserti di pelliccia a Giugno.
Un calderone di pessimo gusto un giorno e la fiera della bellezza quello dopo, l’unica soluzione è non vivere il sistema moda come una macchina da guerra a colpi di “AMO”, “ADORO”, “MIUCCIA GENIO”, ma farsi un’idea propria che possa portarci ad avere uno stile nostro, riconoscibile e fedele.
Perché io non credo che alcuni capi visti in giro tra i modaioili rispecchino davvero il loro stile, il loro gusto e la loro intelligenza, o forse sono io che ho troppe aspettative da questo sistema solare.
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Scintillante alle 10 del mattino, lei può |
Come spesso accade dopo qualche anno riguardiamo le nostre foto e quello che indossavamo ieri oggi lo bruceremmo sulla pubblica piazza rinnegando ogni singolo capo e maledicendo il momento in cui abbiamo strisciato la carta con così tanta leggerezza.
Ogni stagione siamo subissati di giornaliste o presunte tali che in punta di tacco si accalcano sul front row, indossano i capi spalla più cliccati, cinguettano con chi è sulla bocca di tutto il web, usano i filtri Instagram più adatti e diventano icone di stile nonostante di personalità nemmeno l’ombra.
E cosa trasmettono? NULLA. IL BUIO.
Con l’avvento di Snapchat mi sono potuto felicemente ricredere, perché nel dietro le quinte della maggior parte delle sfilate di New York si rideva come a una festa del liceo, addirittura le modelle correvano come gazzelle con un sorriso stampatissimo, nonostante indossassero vestiti che le persone dotate di buon senso userebbero per sgrassare il forno, o forse nemmeno.
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Darei il mio primogenito per quel turbante. |
E avevo anche sottovalutato un personaggio che ora fa parte di quella che viene definita Web Routine, ed è proprio grazie a Snapchat che ormai è come una casa, una tana, quel nascondiglio ludico che costruivi con i cuscini del divano quando eri piccolo.
ANNA DELLO RUSSO.
Non so cosa faccia e ancora non l’ho capito, tantomeno non so come ha fatto a diventare il personaggio che è ma la trovo davvero simpatica, spiritosa, autoironica e gentile con chi le sta intorno.
Tutti la prendono in giro per il suo accento inglese che più che inglese è un barese ingentilito da parole internazionali ma io la trovo spiritosa. E dove sta scritto che deve parlare per forza un perfect english con accento british?
Indiscutibile regina dei front row e dei binari del tram che affronta senza timore di essere tirata sotto senza pietà dal tramvista del 9 in viale Piave prima e dopo la defilè di Dolce e Gabbana, Anna Dello Russo veste frizzante e spesso di merda, con colori cacciati nella più totale casualità a cui spesso abbina una veletta per nascondere un leggero strabismo che ricorda molto Isabella Blow.
Anna canta Fashion shower enunciando delle regole basi nel mondo della moda “Incontri qualcuno con il tuo stesso outfit, grida WONDERFUL, YOU DID THE RIGHT CHOICE e quando esce da una sfilata bersagliata da fotografi e gente che la chiama a gran voce, lei si lascia a un sobrio, elegante e charmant “CHE BURDELL”.
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NON E' LA RAI (E non si capisce che stagione sia) |
Anna nuota tutti i giorni in una piscina sempre vuota, pedala in bicicletta sotto alla pioggia alle sei del mattino in una deserta Paolo Sarpi quando non ci sono in giro nemmeno i cinesi con i bancali, organizza il suo magazzino “This is my archive” con tutti i suoi vestiti e si diverte con la sua “Squad” pronunciandola come squat.
Non mi stupirei se annunciasse il ritrovamento di una mummia egizia sotto le scarpe di qualche stagione fa e non mi stupirei se tra le opzione “Tenere, dare, fotografare” scelga un mummia selfie.
Mi fa ridere, quella risata simpatica che ti faresti guardando i contenuti della tua amica, e mi ha fatto capire quanto la carta di una rivista patinata non possa raccontare una delle caratteristiche più belle di una donna: l’ironia.
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Quando fai tardi la sera e la veletta ti salva le occhiaie. |