In questo periodo quello che sovente mi dico da solo è “RESISTI, RESISTI”, perché il desiderio di entrare finalmente in quella che sarà finalmente casa mia e che rispecchierà, spero, carattere, personalità e pessimo gusto del sottoscritto. Vorrei che tutto fosse pronto nel giro di uno schiocco di dita, senza per forza passare dal tragico momento del bagno ridotto in macerie, degli spazi pieni di calcinacci e della grande immaginazione “Qui ci sarà l’antibagno anche se adesso non lo vedi”.
Un altro momento alquanto difficile è la scelta del mobilio che per una casa di 50 metri quadri si riduce a cucina, divano, libreria, letto e armadio, anche se detto così sembra che andrò a vivere in una severa abitazione della Russia comunista. Nella realtà io ho già dei mobili e degli accessori che però non servono a nulla e che forse sarebbero stati un passaggio secondario.
Come quella consolle bianca per il corridoio dove già mi immagino un delizioso svuotatasche, un vaso di fiori sempre freschi, una abat jour di Limoges e qualche foto di famiglia in bianco e nero, oppure quella specchiera degli anni 40 trovata in un mercatino che metterò in bagno. Ma il pezzo d’arredo di cui sono molto fiero è quel lampadario a forma di tazzine da tè di cui forse mi sentirò un attimo dopo che l’elettricista l’avrà montato piangendo in un angolo.
Girando per quegli enormi magazzini di mobili un momento vieni acciecato da quella cosa piena di cristalli che è un letto oppure ti sembra di voler una casa tutta shabby chic per poi bruciare tutto in un futuro in cui rinnegherai questo stile così lezioso. Al Mondo Convenienza poi non avrei mai pensato di trovare quello che mi piace e che fa al caso di uno che la cucina non la metterebbe e che vuole solo un enorme armadio dove finalmente avere tutto il guardaroba sotto al naso, compreso uno scompartimento segreto dove nascondere un pacco di Gocciole al cioccolato per le emergenze.
E qui gli snob “Mondo Convenienza? No dai, che cheap”, e invece per chi come me non ha un budget da mille e una notte, anzi dovrebbe nella notte andare in giro per Milano a vedere di recuperare qualcosa destinato all’AMSA, è un paradiso.
Così tra la cucina SELLY, l’armadio ELEONORA e il letto STONE ho quasi scelto il mobilio con una smorfia di dissenso perché fossi il capo marketing supremo di Mondo Convenienza chiamerei i mobili come le principesse Disney.
Non sarebbe meraviglioso dormire su un letto AURORA? Cucinare sui fornelli della tua cucina BIANCANEVE? Scegliere cosa metterti esplorando la tua cabina armadio CENERENTOLA e specchiarti lavandoti i denti nello specchio ARIEL?
In fondo sogniamo tutti quei mobili, quelle case, quegli arredi che abbiamo visto e stravisto nei cartoni animati della Disney e io in particolare desidererei alcuni di questi.
- - Il letto di Aurora perché non sarò la Bella addormentata nel bosco anche se venire a casa mia a Lambrooklyn per chi non è abituato sembrerà un po’ attraversare la foresta di rovi, ma quel baldacchino con quel copriletto sembra davvero comodo comodo.
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LO SPECCHIO DI ARIEL |
- -La specchiera di Ariel dove con le sorelle fa le moine e si siede per mettersi il fiore tra i capelli, altro che arredo bagno 75 euro all’Ikea.
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Così sulla Billy dell'Ikea. |
- - La libreria di Belle ne “La Bella e la Bestia” con la scaletta scorrevole così posso mostrare i miei libri di Camilla Cederna e la mia collezione di biografie storiche. (Attenzione da notare l’umiltà con cui cito la libreria della casa di Belle e non la biblioteca della Bestia che va beh, è un sogno senza esito positivo).
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NIENTE VOLIERA? |
- - La voliera di Jasmine in Aladdin perché anche se non ho uccellini, canarini o purtroppo pavoni una voliera bianca da usare come serra mi piacerebbe tantissimo.
Quello che non capisco è perché non ci sia un classico Disney dove la protagonista deve acquistare, ristrutturare e arredare casa tra mille difficoltà ma alla fine il risultato è strepitoso. Perché queste principesse al massimo ridanno lustro a un palazzo un po’ malconcio ma non devono mica scegliere le piastrelle dal capitolato, parlare con l’idraulico per la piletta del bidet o conversare con l’elettricista che ti dice “Ma il contatore quanti KW ha?” come se tu sapessi anche come è fatto un contatore.
Voglio tornare bambino.