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Channel: Pezzenti con il Papillon
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IL TRADIMENTO DEL PAM

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IL REGNO.

Tutto ebbe inizio quando una sera la mia coinquilina entrò in casa urlando come una matta, felice come non mai.
Ho subito pensato “Ha un brillocco al dito” oppure “E’ incinta” o semplicemente ha ricevuto un complimento dal capo.
E invece no.

“HANNO APERTO UNA NUOVA ESSELUNGA BELLISSIMA VICINO CASA!”, ha esclamato pensando di darmi la più bella notizia del secolo.
Questo la dice lunga su quello che gli altri pensano mi possa far felice, il che fa presupporre che ultimamente le gioie scarseggiano.
Subito, scettico e snob, ho detto “Ah, ma tanto io sono fidelizzato al Pam, non potrei mai passare alla concorrenza” perché ormai per me è una lotta alla Montecchi & Capuleti.
Sono circondato da Esselunga-ossessivi, sono una vera setta dedita all’offerta più conveniente, alla raccolta di punti fragola che conservano in apposite cassette di sicurezza murate dietro a un finto Picasso.

Il Pam invece è come un hobby di nicchia, come la filatelia, il collezionismo di fortini medievali in riproduzione. Conosco tutti, il signore con la barba, la colf che spolvera le cornici della signora nel mio palazzo, la cassiera inacidita, è una piccola famiglia.
Come in tutte le famiglie però arriva il battibecco “Mi scusi, ma quando mi trasformate i punti in coupon?” ho chiesto per la quarta volta in una settimana, “Il 12 del mese prossimo”, scatenando così la mia ira più grintosa. IO LI VOGLIO ORA.
Così ho tagliato il cordone ombelicale e sono partito con il mio fagotto alla ricerca di me stesso.
Mentre mi avvicinavo all’Esselunga di Porta Vittoria mi sentivo in colpa, nella mia testa stavo davvero tradendo la fiducia del Pam che mi ha sfamato per mesi e mesi.


A parte l’imponenza della scritta “ESSELUNGA” che domina il quartiere e ti rapisce lo sguardo, ma appena entri c’è un tale ordine cosmico che ti sembra di essere in uno di quei film dove gli umani entrano in contatto con una nuova specie galattica più avanzata.
La prima cosa che mi ha colpito è il pavimento.
Una distesa chilometrica di pavimento pulitissimo, lucidissimo e scivolosissimo.
Talmente pulito che potrebbero farci delle operazioni chirurgiche senza rischio di infezioni.
Il carrellino giallo è perfettamente calibrato per muoversi con la sola spinta dell’unghia del mignolo, mentre io ero abituato a quello del Pam che non seguiva mai la mia traiettoria e asfaltava rotule e protesi all’anca di vecchie signore del quartiere.

L’Esselunga è tutta un’offerta, non vai a fare la spesa ma vai a incrementare il PIL, fai indagini di mercato e per capire quanto è la percentuale del risparmio scarichi apposite applicazioni e fai conti che nemmeno il giorno della maturità.
Ho comprato addirittura il pollo, io che non ho idea di come si cucini, tanto era in offerta e ben esposto nella vetrina della carne, e poi la verdura colorata, i succhi di frutta, i deodoranti.
Ero estasiato da tutto.
Addirittura 4 budini alla vaniglia, di quelli chimici e insapori a solo 0,99 centesimi.
Ovviamente presi al volo.

Ero quasi contento di pagare e dall’emozione di aver speso poco ho quasi baciato la cassiera, poi allegro, saltellante sono andato al banco delle informazioni e devo aver gridato con giubilo:
“CIAO, ANCHE IO VOGLIO FARE LA TESSERA FIDATY” con un sorriso che non ho mai fatto a nessuno se non alla dentista durante le lastre.
Ma non è un vero e proprio tradimento, al Pam ci vado perché puntualmente dimentico il pane.

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