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Soffro. |
L’altra sera sono stato protagonista di una cosa orribile.
Una di quelle sere in cui sei talmente stanco anche per ascoltare il telegiornale, che non te ne frega nulla se l’indomani verremo spazzati via da un meteorite e hai solo bisogno di una faccia amica.
SERENA.
Ormai ricopre il ruolo non solo di amica ma anima gemella, psicoterapeuta, madre, sorella minore, sorella maggiore e cuoca.
Quando propongo un pic nic al parco è sempre lei a fare i panini e quando le chiedo “Mangiamo insieme?” sa già che è un autoinvito a divorare i SUOI piatti sul SUO divano.
Finita la cena lamentandoci come un flusso di coscienza sulle nostre rispettive settimane lavorative, veniamo colti da un comune senso di frustrazione.
Stiamo entrambi affrontando quella fase della vita da stagisti di quart’ordine, tra il pezzente e il mondano parvenu, quello che dice “Ma sì, andiamo a mangiare sushi stasera!” e i giorni dopo conta le monete dimenticate nei jeans.
Guardandoci negli occhi capiamo subito cosa fare per migliorare la nostra serata.
“Non ti andrebbe qualcosa di dolce?”
“MC FLURRY?”
Con un balzo ci siamo infilati le vecchie espadrillas, messo le chiavi in tasca e siamo scesi, direzione Mc Donald’s di Porta Romana, esattamente a 100 metri da casa sua, perché io ormai ho deciso di frequentare persone che abbiano nel loro raggio d’azione almeno due Mc Donald’s visto che ne ho uno a 20 metri da casa e dormo sonni tranquilli.
Usciamo e sfidiamo le intemperie, era in arrivo uno di quei temporali preannunciati da tutti i tuoi contatti Facebook, in alcune zone di Milano già pioveva ma noi eravamo così assuefatti dall’idea di gustarci un Mc Flurry che non capivamo più nulla.
“Ma tu lo prendi con gli Smarties?”
“No io impazzisco per quello con i Baci Perugina”.
E intanto lampi e tuoni mai visti.
Entriamo vittoriosi, alziamo gli occhi sopra al bancone.
Io sbianco e per poco non collasso a terra, Serena invece mantiene la calma e fa una foto per poter raccontare ai posteri l’episodio.
Un enorme cartello riportava la scritta “ESAURITO” su Mc Flurry, sul Sundae e addirittura sul Milk Shake.
Ma come è possibile? Certe sciagure non vanno evitate?
Io che difendo Mc Donald’s come fosse l’azienda di famiglia, che non me ne frega nulla se dentro ai Mc Nuggets ci sono unghie e peli di pollo perché con la salsa barbecue fanno risvegliare i morti, e poi mi fanno questo?
Chiedo alla signora che un attimo prima stava quasi facendo rissa con la collega.
“Ciao, scusa, ma il Mc Flurry?” come se chiedessi alla tata dov’è sparita mia figlia.
“E’ finito, se vuoi c’è il gelato al limone o al caffè?”
TU A ME “C’è il gelato al limone o al caffè” NON LO DICI CAPITO?
In qualsiasi altra serata avremmo scarpinato per mezza Milano alla ricerca del nostro Mc Flurry presi dalla crisi d’astinenza ma stava per grandinare e indossavamo scarpe di tela.
Tristi e sconsolati ci siamo abbattuti sul divano con un rimasuglio scarso di gelato alla stracciatella a guardare la versione inglese del Yersey Shore.
QUALE FINE TRAGICA PER DUE MC FLURRY ADDICTED.