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NOSTALGIA NOSTALGIA CANAGLIA |
Sono giorni che una voce interna e numerosi pensieri a riguardo mi suggeriscono di scrivere un post sul mio primo amore, quello vero, quello che non si scorda mai, che riempiva le pagine del tuo diario, le pareti della tua stanza, le tue orecchie, il cuore e la mente.
LE SPICE GIRLS. Non ho mai provato nulla di simile per nessun altro, non sono più riuscito a dimenticarle o a tradirle con altri amori successivi, rivelatosi poi sempre deboli e frivoli, e anche quando pensavo di aver superato la distanza poi bastava una nota e tornavo con gli occhi a cuori come allora.Le ho anche sognate in un nuovo video, bellissime in costume intero, cuffia e occhialini mentre cantavano a bordo piscina. È un segno divino, il mio cervello ancora non è riuscito a metabolizzare l’abbandono improvviso di Geri, il cambiamento dei loro look e le primavere che avanzano anche per quelle cinque inglesi che hanno fatto la storia della musica e hanno contribuito alla mia infanzia, adolescenza e mettiamoci pure dentro la maturità perché io le ascolto tutti i giorni.
Prendete cinque sceme di Londra e sobborghi, date loro una caratteristica specifica, vestitini striminziti ed effettivamente brutti, zeppe multicolor e fate cantar loro canzoncine da ragazzine e amici gay e avrete il mix esplosivo che ha dato vita alle Spice Girls.
Nessuna aveva grandi doti canore ma erano divertenti, allegre, cretine oltre misura e bastava un loro rutto e tutto diventa moda. Dalla Pepsi ai lecca lecca frizzantini, alla Polaroid lilla, alle magliette, ai libri con le loro foto. Io collezionavo la qualsiasi, stampavo fotografie a colori scaricate su Internet (ogni Spice aveva una sua cartella dedicata sul Desktop) con mio padre che bestemmiava in bulgaro perché finivo il toner della stampante, me lo requisiva e io stampavo in bianco e nero che tanto conoscevo a memoria i colori dei capelli di Geri o quello delle unghie di Victoria.Emma era la mia preferita perché bionda, perché faceva la bambina cretina e invece stava sempre con le tette al vento come la più lolita di tutte, poi crescendo ho capito il disagio che avrà provato a doversi fare i codini anche a 30 anni suonati. Geri era la mia seconda preferita, non c’è da spiegare nemmeno il motivo, strizzata nell’abitino bandiera inglese era la visione celestiale dell’anno e si è guadagnata la stima di tutte le pizzettare del mondo. Poi con le meches bionde ha lanciato una delle mode più zarre mai apparse nella storia. Terzo posto per Victoria, colei che si sentiva Posh, che nei concerti non si muoveva per i tacchi a spillo altissimo, steccava tutte le note e faceva quel gesto con l’indice e il pollice che mi mandava in estasi tanto quanto mi innervosiva. Poi Mel B, che ha attirato la mia attenzione giusto ogni tanto quando tra un ghepardo e un leopardo sembrava un divano e poi Mel C.
Silenzio. Mel C è la regina delle ultime, le ultime della classe, le ultime cesse della classe, le ultime che i tuoi compagni di classe si farebbero dietro la lavagna, le ultime che vanno al red carpet del festival di Cannes con la tuta dell’Adidas in acrilico. LA TUTA DELL’ADIDAS E IL TOP CHE USI PER LA LEZIONE DI ZUMBA?
Poi ci si chiedeva perché solo le tue amiche lesbiche in erba si immedesimassero in lei mentre tutte le altre si appiccavano fuochi a vicenda per avere il ruolo di Geri e Victoria. Bastava poi che una avesse vagamente le caratteristiche di una delle Spice come capelli pel di carota o capelli ricci per avere il posto fisso.
Quanto mi mancano, mi manca avere le palpitazioni per un loro video, ingozzarmi di Chupa Chupa per trovare la figurina e il tatuaggio lavabile e vedere la faccia di mia madre che sperava in un figlio migliore quando le chiedevo “MAMMA TI PREGO COMPRAMI IL CIOE’ CI SONO LE SPICE” e mio padre che davanti alla registrazione del loro concerto a Istanbul mi disse:“Sono un po’ mignotte”.
Mi ha traumatizzato a vita ma il mio amore è talmente forte, vero e duraturo che nulla può fermarmi. E so anche che mi innamorerò solo di chi saprà riconoscere l’altissima citazione “NON RIESCO A CORRERE CON QUESTI TACCHI”.