Per molto tempo ho vagato per questa città pensando che è più romantica di quanto sembri, che ci sono degli scorci, degli angoli e dei palazzi che meriterebbero uno sguardo addolcito e una mano nella mano. Perché lo scorrere delle stagioni e le bellezze di Milano creano un incredibile sfondo per metropolitane romanticherie.
Siamo tutti assorti e presi dalla velocità delle nostre giornate con corse furibonde per prendere il tram, pagare le bollette, addirittura cambiare la bacinella di quella famosa perdita della cucina, che spesso non ci accorgiamo della bellezza di quello che abbiamo intorno e sotto al naso.
Abituato a una vita a cento all’ora con pedalate forsennate tra Viale Zara e Porta Venezia ogni tanto il desiderio più grande non è vincere alla Lotteria ma riposare le stanche membra e in quei momenti capisci quanto sia bello il rallentamento delle cose.
Che sia comprare il giornale e leggerlo al sole nel nostro giardinetto preferito, che sia oziare sotto una coperta di pelliccia insieme a Lucrezia Borgia o godersi un pomeriggio al cinema, cosa che non facevi dai tempi delle medie.
Quando vivi tanto tempo a uno è difficile poi pensare di fare tutto questo a due, perché pensi che il tuo piccolo cuore egoista non potrà fare abbastanza spazio per un’altra persona che giustamente pretende attenzioni, sguardi non in fuga, e TEMPO.
E nel momento in cui dici a voce alta “Non sono fatto per le relazioni, starò bene da solo, ho tanti amici e un profilo Instagram da curare” ritrovandoti poi a parlare con la tua pianta di gelsomino, improvvisamente conosci qualcuno per cui non solo trovi lo spazio nel tuo cuore egoista, ma addirittura nell’armadio.
La vita ti frega sempre e ti mette nella condizione di dover rivedere i piani più e più volte, e le cose inaspettate si sa sono quelle che più ti renderanno felice anche se ti fanno sprecare chilometri di cancelleria.
Dopo la prima fase di pura diffidenza in cui pensi “E’ uguale a tutti gli altri” e immagini già quale meravigliosa scusa troverà per darti buca al terzo appuntamento, piano piano svaniscono tutte le conoscenze che hai sull’argomento perché incredibile ma vero, non è come tutti gli altri.
Non c’è una regola con cui si può stabilire se dietro l’angolo c’è una fregatura o un bidone, altrimenti ci sarebbero app e studi scientifici di qualche università americana, ma sicuramente c’è un fattore che non mente e che è la base di un buon incontro: IL TEMPO.
Se ti dedica un po’ del suo tempo e si rattrista quando questo tempo passa troppo velocemente, allora vuol dire che prova per te un piccolo sentimento in crescita, in espansione rapida, che magari finisce dopo 24 ore o che magari ti porta all’altare o davanti al Sindaco in comune.
Dall’altro canto un cuore indurito potrebbe aver paura di non riuscire più a provare un battito per qualcuno che non sia il gatto a causa delle sconfitte e dei dolorosi trascorsi che l’hanno visto lanciare sedie, scendere le scale di casa alle sei del mattino e addirittura cambiare operatore telefonico, ma non è così, perché l’animo umano è così fesso che alla seconda moina e al quarto “Mi piaci davvero” già pensa ai papabili nomi delle vostre quattro figlie femmine: Maria Vittoria, Laudomia, Alberica e Gilda, per l’appunto.
È delicato il passaggio dal “Non voglio più saperne” al “Stai via 4 giorni e io come faccio” ed è un turbinio di contraddizioni e colpi di scena.
Piano piano quei fantasmi del passato che prima turbavano il tuo sonno svaniscono, un po’ come quando alla guida in autostrada tra curve e tunnel sei teso e nervoso, ma poi la strada si fa sempre più pianeggiante e tu rilassato procedi dritto e ti godi una bella rustichella all’autogrill.
Ecco la sensazione che ho io, di tranquillità, di serenità.
Non ci sono lacrime notturne, non ci sono controlli ossessivi di Whatsapp o lanci di piatti ma solo pedalate in giro per Milano, abbracci a qualsiasi ora del giorno e un dolce magone quando ti accompagna a casa e già ti manca nonostante vi rivedete il giorno dopo.
E ti accorgi che è importante per te perché hai paura di perdere tutto questo ma soprattutto perché immagini la tua disperazione al suo funerale.