Solitamente ho la situa sempre sotto controllo perché sono un mago nel far quadrare le cose.
Conti, centimetri di passamaneria, brutti appuntamenti.
Solo una cosa mi mette davvero in difficoltà oltre alla dimestichezza in cucina, la smania per i dolci. Non c’è pasto, insipido o bruciato che sia visto che ai fornelli sono un disastro, a cui non segue un desiderio inspiegabile di dolce.
Uno su tutti ha il potere di calmarmi e farmi sentire un po’ meglio, la Nutella.
Io e lei abbiamo un rapporto consolidato da anni, lo sa che vago in giro e che spesso posso tradirla con scamorza, tiramisù e biscotti ma alla fine, non totalmente appagato, torno da lei ed è subito amore alla prima cucchiaiata.
Complici i 4 chili persi per crisi sentimentali, trasloco e cambio dello stile di vita, la Nutella non poteva mai mancare a fine pasto e anche nelle varie pause-noia durante la domenica o le sere solitarie.
“Ciao sono Lorenzo e sono uno spalmatore compulsivo di Nutella su qualsiasi superficie liscia”.
Mangerei la Nutella anche se dovesse essere spalmata sullo stendino o sulla lavastoviglie.
Così una sera lavando i piatti vedo che sul lavello ci sono due barattoli di Nutella e convinto che uno fosse della mia coinquilina le dico:
“Buona la Nutella eh, tra l’altro pulisci le pareti del barattolo proprio come me!”
Lei, alquanto attonita: “Ma non è mia, in questa casa tu sei l’unico che la mangia!”.
ECCO.
Queste parole sono rimbalzate nel mio cervello per tutta la sera perché forse stavo esagerando, forse non va bene abusare della Nutella e sentirne l’incessabile desiderio ogni sera attorno alle 22.30.
Così ultime cucchiaiate, ultimi biscotti e con un insolito coraggio, lo stesso che mi fa andare in giro con dei pantaloni gialli, butto via il barattolo promettendomi di non comprarla per un po’.
Un po’ è un tempo relativo che spero passi in fretta.
Al Pam decido di comprare la marmellata, un’alternativa spalmabile più leggera e che di sicuro non mi da assuefazione.
“E’ pure in offerta” perché il mio destino è quello del pezzente dalla testa bassa visto che le offerte sono sempre negli scaffali più bassi e per vederle devi strisciare come fossi in trincea.
Sogno un mondo di ricchezza in cui butti nel carrello tutti i prodotti altezza occhi e quando mostri alla cassiera la tua carta fidelity ti sorride e inizia a scaricare milioni di punti.
La prima sera senza Nutella ero distratto e non me ne sono accorto, la seconda ho tentennato ma ce l’ho fatta, la terza mi sono aggirato per casa con un fare tetro buttandomi sulla marmellata alle fragole su fette biscottate integrali.
ULULATI di disappunto.
Ma che cos’è? Dov’è la goduria? Dov’è quel sapore che porta felicità e allegria?
Fossi in Dante uno dei gironi dell’Inferno si chiamerebbe Nutella e sarebbe anche peggio di quello dei lussuriosi.
Dobbiamo solo ammettere che è una gioia della vita spalmare la Nutella sui biscotti o sul pane tostato e che rinunciarci per un breve periodo non fa altro che aumentarne il desiderio.
Consideriamolo un esperimento antropologico, riuscirà il nostro eroe a resistere al richiamo del suo peccato di gola o si avventerà sulla confezione da un chilo entro una settimana?
Chi vivrà, con il colesterolo a mille, vedrà.