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Channel: Pezzenti con il Papillon
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FINO ALL'ULTIMO CUP-CAKE

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ALL'ATTACCO

La domenica solitamente è quel giorno che inizia con la noia e finisce con il malessere per l’inizio di una nuova settimana. Non sempre tra il bucato e lo straccio a terra si trova qualcosa di stuzzicante da fare, che sia colpa del tempo o della pigrizia spesso si rimane a casa senza mai togliersi il pigiama.
Così quando ho ricevuto l’invito per il brunch organizzato da Christie’s in occasione di una famosa asta di quadri, gioielli e orologi, beh mi sono fiondato come le api sul miele.
Primo perché il messaggio subliminale dell’invito è “CIBO GRATIS” e secondo perché ero curioso di capire quale fetta di mondanità si svegliasse la domenica mattina per il brunch.
Sono arrivato e ho capito che i ricchi non sono sempre fuori per il week end, ma banchettano a nozze ai brunch inaugurali.

“Ma non sono tutti a Santa Margherita per il primo sole della stagione?” mi sono chiesto.
Erano tutti a Palazzo Clerici dove nella suggestiva sala del Tiepolo c’era una tavola lunga una ventina di metri ricoperta di ogni ben di Dio.
Un esercito di alzatine movimentavano il brunch e io mi sono sentito male.
Torte a perdita d’occhio, mini-cupcakes, donuts, pasticcini nella zona dolce e mini-hamburger, frittate, farro, pancetta, in quella del salato.
Bollicine d’obbligo e succo d’arancia rossa per quelli che fanno finta di fare i bravi ragazzi e in realtà la sera prima rotolavano sui marciapiedi con il Long Island in mano.
Abituati come siamo a quei cocktail in cui non c’è nulla da bere e i camerieri girano tutti con il vassoio offrendo l’ultima tartina cruditébrutta da vedere e orrida da mangiare, questo era il Paradiso degli eventi mondani.
L’Eden del “Oh, hai visto che è arrivata un’enorme double-chocolate?”.


Solo qualche milione di diamanti
Tra i presenti la commozione per ogni nuova alzatina, l’atmosfera era serena, al limite del girone dei golosi di Dante.
E quando si parla di cibo gratis non c’è alcuna scala gerarchica, ci si ritrova tutti a combattersi il cameriere che taglia la torta alla frutta.
Persino la tipica sciura milanese tutta zigomi alti e Chanel 2.55 al braccio sembrava molto a suo agio davanti alla tavola imbandita e ha molto gradito quella tonnellata di pancakes che si è divorata.
Tra gli ospiti collezionisti d’arte, infiltrati della domenica (vedi il sottoscritto) e socializer convinti.

Una mattinata come tante altre, con vicino un paio di quadri di De Chirico, sopra la testa un folgorante affresco del Tiepolo e davanti qualche diamante Bulgari così grosso che il Cuore dell’Oceano sembra quasi bigiotteria.
Il segreto è la naturalezza, non sbigottirsi mai per la valutazione di un diamante anche se è battuto a quasi 2 milioni e tu con le monetine che hai in tasca non arrivi nemmeno a tre euro, fare pubbliche relazioni e quando non sai cosa dire buttaci un “Com’era bella la neve quest’anno a St Moritz” che va sempre bene.

Così, mentre io deglutivo l’ennesima fetta di torta e sospiravo soddisfatto un “E anche oggi abbiamo mangiato!” come in un film di Totò, i ricchi contemplavano l’arte nel modo più pratico ed estetico che ci sia.
“Che dici PIERALFONSO, questo non lo vedresti bene nella baita a Cortina?” indicando un Guttuso o un Fontana.
Ah, la mondanità.

 
Solo De Chirico


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