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Ancora mi chiedo, cosa ci faceva il 23 in Piazza della Repubblica? MISTERI. |
Per uno nato e cresciuto a Roma, dinasticamente educato a dire “Milano è grigia, Milano è triste”, benché la metà del mio sangue abbia radici meneghine, la decisione di vivere nella metropoli del “tutto è possibile, anche vestirsi di merda!” è stata saggia e ben ponderata.
Da sempre sono stato più milanese che romano. Papà ne piange, Mamma non capisce cosa abbia fatto di male per meritarsi tanto.
Certo, è una città difficile, ma basta amalgamarsi. Non è nemmeno una città per tutti e a mio avviso esistono alcune piccole regole per capire se Milano fa per te, o meglio, se tu fai per LEI, perché è lei che decide. È lei che comanda.
Non è consigliabile per te vivere a Milano se:
- Non sai camminare veloce. Il cosiddetto passo alla Milanese, svelto, deciso, rapido, senza fronzoli. Non esiste che tu possa camminare lento come fossi nel bosco dei cento acri a stupirti degli uccellini e delle farfalle. Qua si corre, tutti devono avere bene in mente la traiettoria del proprio marciapiede, fare lo slalom perché quella davanti decide di fermarsi improvvisamente è fonte di grandi sbuffi. Se ti fai un selfie, scattalo in corsa, se vuoi ammirare il Duomo accertati di non averlo già postato su Instagram.
- Non sai stare in piedi sul tram. Gli urletti, i commenti “MA COME GUIDA IL TRANVIERE OGGI?” e il pogo come nemmeno al concerto di Avril Lavigne, sono cose che non si addicono a un milanese sul tram. Se non hai equilibrio e non ti riesci a sedere, allora cambia città o fai un corso sul Tagadà.
- Non te la tiri con chi non vive a Milano. È una conditio sine qua no, fare il Cicerone a Milano con chi è forestiero è sempre una grande soddisfazione. Come per dire “CE L’HO FATTA”, anche se vivi in un loculo e come sottofondo hai trans brasiliane che ballano il merenghe tutta la notte.
- Non ti piace il rumore. Tram a tutte le ore, ambulanze spiegate, clacson concertisti, urla di gente che corre a caso, vicini di casa impegnati in accese discussioni su chi deve caricare la lavastoviglie, cani e avvocati in causa. Tutto a Milano è suono, non sempre incantevole.
- Non sogni di vivere in Brera, con il filo di perle, il Loden e il cappello.
- Non ti fai influenzare dalla moda. Essendo la città del fashion per antonomasia anche se vedendo la quantità di Hogan che attraversano impunite le strade non si direbbe, è difficile non farsi plasmare dalle mode temporanee. Ne siamo un po’ tutti vittime e carnefici. Il fatto è che possiamo scegliere se seguirle o trovare il nostro stile. Brutto o bello che sia.
- Non ti emozioni. Milano può essere una grande stronza ma poi si fa piano piano scoprire nei suoi angoli più remoti e più quieti regalandoti grandi sorrisi. Perdersi tra quelle vie che pensavi fossero lontane e invece sono una l’incrocio dell’altra grazie alla circonvallazione, alzare lo sguardo e vedere case che da più di un secolo testimoniano l’eleganza dei suoi viali.
Milano è così, la si può odiare ma poi finisci per amarla. Anche quando corri per prendere il tram che ormai hai perso e un automobilista con il Suv ti fa la doccia perché pensa di essere sulla pista di rally.