Quando si cerca una meta per le vacanze tutto diventa un po’ confuso e ricco di grandi aspettative, solitamente io quando viaggio non mi immagino nulla e tutto è talmente wow quando arrivo a destinazione che poi vivo a tre metri da terra fino al ritorno a casa. Per carattere e spirito di avventura mi entusiasma anche andare a 10 chilometri da casa quindi che sia vicino o lontano il viaggio è sempre un’esperienza che mi porto con me per molto tempo.
Le Azzorre sono stata una vera avventura, un luogo che per natura, stile di vita e paesaggi incredibili sono già nella mia top list dei viaggi più belli e indimenticabili che abbia mai fatto.
Questo arcipelago di 9 isole nel bel mezzo dell’Oceano Atlantico, scoperte nel 1427 e poi sfruttate nel XIX secolo per la caccia alle balene, non sono ancora meta di grande turismo e questo può essere un motivo in più per chi cerca una destinazione particolare, soprattutto selvaggia e dove i paesaggi tra Oceano e ortensie blu fanno da sfondo a tutto.
In questo viaggio noi abbiamo scelto 3 isole totalmente diverse l’una dall’altra ma dove abbiamo trovato sempre cose meravigliose da vedere e da fare che ho raccolto nel mio solito taccuino e che qui ripropongo in modo che possa essere utile a chi deciderà di farsi ispirare da questi posti.
Volare sulle Azzorre è facile e sono sicuro che per voi sarete più fortunati di noi in quanto avevamo pensato a un volo Milano – Lisbona con deliziosa cenetta nella città e il giorno dopo volare da Lisbona alla prima isola con la compagnia che collega tutte le isole, la Sata, ma ci hanno cancellato un volo e quello acquistato per partire la sera stessa era overbooking e ci hanno lasciato a terra, per un soffio non abbiamo dovuto rinunciare al viaggio, ma grazie a ostinazione e scenate isteriche abbiamo perso solo la notte a Lisbona e giunti direttamente nelle Azzorre iniziando così il viaggio tra le isole Santa Maria, Faial e Sao Miguel.
ISOLA DI SANTA MARIA:
è una delle più piccole isole delle Azzorre e la più occidentale, l’aeroporto è minuscolo e fin da subito si capisce quanto tutto sia a misura d’uomo e soprattutto “selvaggia”. La cittadina più importante è a 3 km dall’aeroporto, Vila do Porto, raggiungibile con un tassì per soli 7 euro.
COSA VEDERE?
essendo l’isola così piccola in tre giorni pieni abbiamo visto tutto quello che ci interessava e il quarto ne abbiamo approfittato per rilassarci e goderci in panciolle il paesino di Vila do Porto e fare una passeggiata al porticciolo al tramonto. In questi tre giorni abbiamo girovagato dappertutto tra Oceano, cielo azzurro, villaggi incantevoli e scorci mozzafiato.
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La spiaggia a cui si arriva da Vila do Porto per andare a Praia Formosa |
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La passeggiata è tutta così, Oceano, cielo, mucche e cavallini |
Passeggiata a Praia Formosa: a mio avviso la cosa più bella da fare a Santa Maria è questa splendida passeggiata che parte da Vila do Porto (esattamente nella parte bassa della città dove c’è la chiesetta e il punto panoramico sul porto, a sinistra inizia il sentiero, tenete presente sempre il segnale giallo e rosso che dovete seguire) e arriva a Praia Formosa, la spiaggia più bella dell’isola, paradiso dei surfisti ma non solo. Questo per noi è stato il primo approccio con le Azzorre e ci ha lasciato sgomenti, un sentiero a mezza costa sull’Oceano in mezzo al silenzio, ai prati, a una vegetazione rigogliosa e alle mucche che pascolano. A un certo punto il sentiero scende su una spiaggia stupenda e deserta in cui l’Oceano ha dei colori da mare della Sardegna, l’ideale per fare un pic nic con il pranzo al sacco e poi riprendere la strada sugli scogli verso Praia Formosa dove poi rifocillarsi al baretto O Pachete. Sono 7,5 chilometri all’andata e 7,5 chilometri al ritorno, è bene munirsi di acqua e scarpe adatte perché non è una passeggiata da ciabatte, al ritorno noi avevamo finito l’acqua e un contadino portoghese ci ha fatto capire che potevamo bere da un rubinetto che usava per riempire la tanica da lasciare per le mucche, un esempio della gentilezza e del calore delle persone del posto. (No non abbiamo preso la salmonella).
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La piscina naturale ad Anjos. |
Anjos: sull’isola c’è un solo autobus che fa il giro in tondo di tutti i paesini una volta al mattino e una volta alla sera, così ci siamo trovati a dire “Beh allora che saranno mai 5 km” per arrivare a piedi ad Anjos da Vila do Porto. In effetti è anche difficile sbagliarsi perché c’è una sola strada e si attraversa l’isola da sud a Nord- Ovest.
Tra campi, mucche, cavalli e paesaggi sterminati dominando il blu dell’Oceano la strada è meravigliosa e se siete fortunati come lo siamo stati noi magari qualche ragazzo locale si ferma e vi da’ un passaggio senza nemmeno dover fare l’autostop con il dito come ai vecchi tempi.
Anjos è un minuscolo gruppo di casette bianche sull’Oceano dove passò Cristoforo Colombo al ritorno dall’America nel 1493. Qui tornano gli Azzoriani in vacanza e si divertono nelle piscine naturali. Tra gli scogli l’Oceano ha scavato due piscine naturali che sono state modernizzate con spalti e passerelle per consentirne l’accesso a tutti, bambini compresi. Completamente gratuito e con anche il servizio di salvataggio è un posto splendido dove passare una giornata di sole e di tuffi con pranzo al baretto che si affaccia sul blu.
Giro dell’isola in un sol giorno: per girare tutti i luoghi più belli dell’isola basta un solo giorno di noleggio d’auto (a Vila Do Porto c’è un rent a car che si chiama Ilha do sol) a 49 euro e si parte per un percorso meraviglioso attraverso l’entroterra, i boschi e i tanti punti panoramici, i famosi miradouro, che è sempre meglio non perdere.
Da Vila do Porto la strada si inalbera tra piccoli villagetti e scende a picco sull’Oceano dove si affaccia a sinistra il paese di Maia (anche qui ci sono delle piscine naturali) e a destra sul promontorio domina la vista il faro di Ponta do Castelo, un luogo magico. Utilizzato come faro e come avvistamento per le balene è un posto meraviglioso, al di sotto una stradina arriva a una piccola spiaggia dove il blu e l’azzurro invitano a tuffarsi nella solitudine del silenzio, sono infatti luoghi dove si incontrano al massimo 2 persone se si è sfortunati.
Riprendendo la macchina poi è d’obbligo una capatina con tuffo e pranzo al baretto della spiaggia nella meravigliosa Baia de Sao Lourenco, un luogo che vi lascerà senza fiato. È una baia dove l’Oceano ha un’acqua trasparente e strepitosa, la sabbia è chiara e tutto è incorniciato dalle alture verdi circostanti con i terrazzamenti che qui sono tipici. Il paesino è abitato solo d’estate (durante l’anno ci sono solo 10 abitanti) ed è costituito da casette bianche con righe colorate bellissime, è un posto magnifico. Ritornando verso Vila do Porto ci si può fermare anche a Santa Barbara, un piccolo villaggio nel verde delle Azzorre, noi siamo riusciti anche a fare merenda a Praia Formosa prima di restituire la macchina a noleggio, finendo così il giro completo dell’isola.
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Il faro di Ponta do Castelo, a sud-est dell'isola. |
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La baia di Sao Lourenco vista da un miradouro sulla strada. |
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La baia di Sao Lourenco con la piscina naturale sulla spiaggia |
DOVE MANGIARE?
Non sono abituato a seguire Trip Advisor nella ricerca dei ristoranti ma mi faccio ispirare dal posto quando sono lì, in particolare a Vila do Porto essendoci così poca gente e poco turismo siamo andati sempre a caso trovando così dei posticini deliziosi ed economici dove si mangia molto bene.
A Travessa: una caffetteria molto carina che fa anche snack per pranzo e cena, siamo andati sempre lì a fare colazione sia perché era a un minuto da casa sia perché la ragazza che ci lavora è adorabile e il primo giorno pagando il conto mi ha detto “I love your eyes”, ci vuole poco per fidelizzarmi. In più hanno il latte e cioccolato che non sarà mai come il latte e Nesquik ma perlomeno ci si avvicina.
Os Marienses: un ristorante che fa pesce, location abbastanza tremenda ma il personale è gentilissimo e abbiamo mangiato un ottimo trancio di salmone e antipasto di baccalà, eravamo entusiasti anche perché era la prima sera e arrivavamo dal pranzo in aereo che è tutto tranne che saporito.
Moon Light: un piccolo giardinetto nel cortile interno e un simpatico signore portoghese che ci ha fatto degli hamburger gourmet a sua scelta, ci siamo fidati ed era tutto felice, per Ferragosto organizza una serata danzante e in effetti la sua scelta musicale anche per la cena non era male con una playlist pop in cui brillava Britney Spears.
Club Naval: avevamo letto Yacht club e pensavamo fosse un ristorante stellato in cui ci avrebbero preso a picconate la carta di credito, e invece è un baracchino sul porto dove una cameriera gentilissima ci ha accolto in una nuvola di gioia. Pesce fresco e vino della casa per un conto che sembrava inverosimile (34 euro in due), è il mio preferito di Vila do Porto.
Garrouchada: servizio lento e location discutibile ma si mangia bene e quando sei in vacanza basta che ti portino un mezzo litro di bianco della casa e stai in pace con te stesso. Nel cuore di quella notte dopo la cena però ci siamo ricordati che non ci hanno mai portato le patate arrosto che avevamo ordinato insieme alla carne, buonissima, vorrà dire che sarà per la prossima volta.
Central Pub: l’ultima sera siamo stati qui perché la gente del posto affollava questo piccolo ristorante-pub e ordinava pizze su pizze, così ci siamo lasciati convincere e abbiamo provato. Non è la pizza più detestabile della vostra vita ma nemmeno quella più buona sia chiaro.
ISOLA DI FAIAL:
lasciata Santa Maria siamo giunti nella seconda isola, Faial, che si trova vicino ad altro due isole, Pico e Sao Jorge, nella parte centrale dell’arcipelago.
Faial è leggermente più frequentata di Santa Maria ma anche qui scorci e paesaggi si affacciano nel silenzio di fronte a un blu dell’Oceano davvero incredibile.
Il paese più bello dove conviene alloggiare è Horta, un porticciolo che fu importantissimo nelle rotte commerciali con le Americhe e per le telecomunicazioni costellato da palazzetti di tinte pastello dove vi erano telegrafi e servizi postali.
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La vista al tramonto dalla nostra casetta del pescatore. |
COSA VEDERE E COSA FARE?
Faial è piccola quasi quanto Santa Maria e in due – tre giorni si riescono a vedere i suoi paesaggi più belli così come rilassarsi in spiaggia o nelle piscine naturali in alcuni dei punti più suggestivi.
Whale Watching: l’esperienza più emozionante è sicuramente uscire in barca per avvistare le balene che qui affollano l’Oceano tra le isole di Pico e Sao Jorge. Ci sono varie organizzazioni che si avventurano ogni giorno ma consiglio di scegliere Naturalist, una start up ideata da un gruppo di ricercatori dell’Università di Lisbona che rispettano, tutelano e studiano gli animali marini e non solo di questa zona. Hanno uno shop a cui chiedere informazioni al porto di fronte all’hotel Canal e sono proprio loro che si occupano di affittare la casa del vecchio pescatore.
Nell’uscita in barca si vedono non solo le balene che risalgono in superficie per poi immergersi nuovamente mostrando la grande pinna, ma anche tantissimi delfini che giocano con le onde, squali e le berte, uccelli che qui si fermano durante le migrazioni e che di notte emettono dei suoni quasi divertenti.
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Una balena si immerge a largo dell'isola di Pico. |
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Un gruppo di delfini gioca e salta a pochi centimetri da noi. |
Porto Pim: un angolo di pace a cinque minuti a piedi da Horta, una baia dove si affaccia una spiaggia e un porticciolo su cui è bellissimo cenare al tramonto.
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Le gigantesche ortensie di Faial sulla strada verso la Caldeira |
Giro dell’isola in un sol giorno: con l’affitto del motorino Faial diventa a portata di mano organizzando una giornata di meraviglie visitando i suoi punti più splendidi. C’è un rent a scooter proprio sul porticciolo nel giardinetto di fronte al cafè Internacional, è un baracchino minuscolo ma il signore di poche parole vi può trovare un motorino per 30 euro al giorno.
Prima di partire per la giornata su due ruote prendete panini e pezzi di rosticceria già pronti alla panetteria PADARIA POPULAR, sei euro di bontà da gustare in un luogo meraviglioso dell’isola.
La prima tappa è la Caldeira,un lago vulcanico prosciugato in seguito all’eruzione del vulcano che si domina dall’alto e da cui si arriva serpeggiando una strada con cespugli di ortensie blu alti due metri, una cosa suggestiva già così.
È inutile arrivare alla Caldeira, fare la foto e andarsene, perché la parte più bella è poter camminare per gli 8 chilometri di sentiero che sulla cresta seguono tutta la circonferenza del lago, potendo ammirare la vista sull’Oceano e ondate di ortensie blu che lasciano le lacrime agli occhi per giorni.
Dopo un pranzo al sacco in questa meraviglia della natura si può riprendere il motorino e scendere fino a Varadouro, altro luogo che vi lascerà d’incanto. Qui le piscine naturali sono così ben studiate che ci sono trampolini e punti da cui tuffarsi nel blu più blu. Una meraviglia.
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Un mare di ortensie sulla Caldeira |
DOVE MANGIARE?
Cafè Internacional: inaugurato nel 1926 in un palazzo antico color verde pastello, questo cafè ha ancora gli arredi originali del tempo e un’atmosfera da vecchio porto dove andavano e venivano merci, storie e rotte. Ideale per la colazione nonostante non abbiano latte e cioccolato.
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Cafè Internacional |
Canto da Doca: sul porticciolo sulla stradina verso Porto Pim c’è questo ristorantino delizioso a cui magari non si darebbe nemmeno una stellina ma in realtà è una vera chicca. Ti servono un mix di carne e pesce fresco crudo da grigliare direttamente tu su una lastra di pietra lavica incandescente. Qui ho cucinato il petto di pollo alla piastra alla Elisabetta Canalis più buono della mia vita.
Pousada: sul porto si affaccia questo fortino del XVI secolo trasformato in hotel e ristorante, mangiare pesce fresco nel giardino mentre il cielo diventa rosa al tramonto guardando il vulcano di Pico è uno sfizio da togliersi.
Taberna de Pim: altra cena altro tramonto suggestivo, questa volta su Porto Pim, un ristorantino delizioso dove il servizio sarà stato anche lento ma la cameriera gentilissima e il suono dell’Oceano misto alle berte gracchianti hanno reso tutto molto bello, attesa inclusa.
Club Naval: posto niente di che ma bisogna provare la famosa francesinha, una botta ipercalorica che vi farà grassi ma felici.
ISOLA DI SAO MIGUEL:
l’ultima tappa di questo viaggio è stata l’isola di Sao Miguel, la più grande e soprattutto la più battuta per commercio, porto, turismo grazie ai voli con il Portogallo e non solo. Diventa quindi uno scalo imprescindibile anche perché la compagnia aerea Sata nelle tratte tra le altre isole spesso fa tappa qui. Arrivando da Santa Maria e Faial il primo impatto sarà sicuramente brusco perché c’è più turismo di massa e si innalzano palazzoni e orrendi hotel sulla spiaggia, cosa che nelle altre isole erano impossibili da trovare.
La città più grande è Ponta Delgada raggiungibile con 10-12 euro di tassì dall’aeroporto, conviene cercare l’alloggio qui perché si trova tutto e il centro è carino. Purtroppo in questa tappa non posso consigliarvi la casa trovata su Airbnb perché era abbastanza bruttina con la finestra della camera da letto che dava sul marciapiede di una strada trafficata, era in un quartiere sul mare, Sao Roque, comodo per andare nelle spiagge della zona ma brutto e malandato.
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Parco Terra Nostra nel rigoglioso verde tra palme e fontane |
COSA VEDERE?
L’isola di Sao Miguel è grande per estensione quindi conviene affittare una macchina o un motorino (32 euro al giorno da ANC, un baracchino sul porto di fronte al casinò) per tutta la permanenza così da poterlo usare anche per andare a cena o raggiungere il centro in qualsiasi momento.
Lago di Furnas: circa 40 chilometri da Ponta Delgada si estende questo lago di montagna immerso nella natura e circondato dal verde, qui alcune famiglie ricche costruirono le loro ville per godere del fresco e delle acque sulfuree. Infatti sulla riva si vaporizza l’acqua bollente ricca di zolfo grazie alla quale alcuni ristoranti e cittadini della zona cucinano interrando le pentole. Anche il paesino di Furnas merita una visita, è un villaggio carino e ci sono ortensie ovunque.
Parco di Terra Nostra: nel 1848 una ricca famiglia costruì qui una villa su un’altura ampliando generazione dopo generazione il circostante parco che ora è un meraviglioso giardino botanico dove canali, laghetti e stagni offrono scorci incantati. La particolarità sta nelle acque che qui sgorgano, acque termali a 37 gradi in cui è possibile immergersi in vasche sparse qua e là nel parco. Vale assolutamente la visita (8 euro l’ingresso) soprattutto quando le 600 specie di camelie sono in fiore.
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Lago das setes Cidades |
Lago das setes cidades: armandosi di felpa, scarpe comode e pranzo al sacco è meraviglioso passare la giornata sulla riva di questo lago, la strada che arriva è già uno spettacolo perché si arrampica sulle montagne e scende in picchiata circondata da enormi cespugli di ortensie.
Sembrano due laghi, sono definiti lago azzurro e lago verde, ma in realtà è un unico lago diviso da ponte. Un sentiero percorre tutta la riva della parte più piccola, all’inizio sembra un sentiero semplice poi diventa più “impervio” e si infila tra una fitta vegetazione, è meraviglioso.
Spiaggia di Sao Roque e Milicias: una delle caratteristiche più belle di queste isole è che prima sei su un lago di montagna tra fronde e natura selvaggia e dopo mezz’ora di motorino puoi tuffarti nell’Oceano rilassandoti sulla sabbia di origine vulcanica. Sono belle e ben servite le spiagge di Sao Roque e Milicias, l’acqua è pulita e quando non ci sono le onde è bellissimo.
Caldeira Velha: vicino a Ribeira Grande ci sono queste acque termali calde che sgorgano direttamente dalla roccia immerse in una natura incontaminata. Ci si può immergere in varie vasche con acqua calda a 37 gradi e in una più grande dove si tuffa una cascata con una temperatura intorno ai 26 gradi. È piacevole e suggestiva la panoramica circostante anche se è un luogo battuto dai turisti (ingresso 8 euro con l’accesso alle vasche, 3 euro solo l’entrata).
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Salto do Cabrito. |
Caldeiras di Ribeira Grande: lo stesso giorno della Caldeira velha si può fare anche un piccolo percorso partendo dalla stazione termale dimessa di Ribeira Grande, un pranzo al sacco e poi dritti a camminare. Un sentiero circolare di 8 chilometri attraversa vari punti, dalla centrale idroelettrica al Salto do cabrito, una cascata in mezzo alla foresta dove è possibile anche fare il bagno. Il sentiero è molto bello e sembra di stare in un film di Indiana Jones percorrendo la tubatura della centrale. Si ritorna poi al punto di partenza con un tratto in mezzo ai campi di mucche e uno splendido viale di tigli.
DOVE MANGIARE?
A colazione essendo sempre di passaggio ci fermavano alla spiaggia Milicias, solo perché abbiamo scoperto un baretto che aveva degli ottimi muffin e il latte con cioccolato, ma senz’altro non lo consiglio se non a chi alloggia nella zona di Sao Roque come noi.
Tasca:: un ristorantino molto rinomato a Ponta Delgada dove fanno dell’ottimo pesce fresco accompagnato dal vino bianco della casa, è consigliabile prenotare perché inserito in molte guide. È qui che senza prenotazione abbiamo avuto l’ultimo tavolo disponibile perché captando per strada 3 italiani che stavano andando lì li abbiamo superati grazie al mio passo alla milanese.
Ps: imperdibile il polpo impanato con salsa di cipolle caramellate, squisito.
O Corisco: sempre a Ponta Delgada un ristorante carino e anche consigliato credo da Trip Advisor ma se volete seguire Lorenzo Advisor io cercherei qualcosa di più tradizionale e meno impostato.
Pe Na Areia: sulla spiaggia Milicias c’è questo bar – ristorante scoperto per puro caso dove si mangia bene e il personale è davvero gentile. I tavoli danno direttamente sull’Oceano ed è bellissimo al tramonto, fanno sempre anche musica dal vivo, se siete sfortunati come noi si esibirà un tizio insopportabile che canta peggio di Pierò Pelù, altrimenti una portoghese con un certo allure.
In conclusione posso dire senza alcuna remora che le Azzorre sono stato un viaggio incantato attraverso scorci e panorami dalla bellezza incontrastata. Sono isole che non hanno nulla a che invidiare alle altre mete vacanziere in Grecia o in Spagna, certo bisogna essere fortunati con il tempo come lo siamo stati anche noi ma credo che il fascino di questi posti sia oggettivo e non dipenda da alcuna temperatura media stagionale.
A rendere tutto ancora più bello e indimenticabile non solo il compagno di viaggio più speciale che sia apparso su questo pianeta, biscottino, ma anche le persone incontrate che ci hanno accolto e viziato in questa loro terra magica e quasi dondolante nel tempo.