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Channel: Pezzenti con il Papillon
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SIAMO TUTTI UN PO' MARGUERITE GAUTIER

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Dimmi che mi ami, quanto mi ami?

Il dramma è sempre quello, che la vita non ci regala mai ciò che vogliamo nello stesso momento in cui lo desideriamo ardentemente.
Un classico, è estate, dopo un inverno che hai giaciuto come un vecchio formichiere nel tuo letto SOLO, limonando al massimo con il cuscino, decidi di darti alla pazza gioia e tac.
Ti fidanzi.
Proprio quando sei in forma smagliante, mezzo abbronzato e non più mezzo calvo e potresti arrivare al top della tua scala di senza-pudore.

O quando stai per partire per l’Erasmus, o hai progettato una vacanza in cui vedrai più sconosciuti nel tuo letto che tramonti.
Non è il mio caso ma sicuro che il tempismo sbagliato-sbagliatissimo ha colpito qualcuno anche quest’estate, per poi rivelarsi un enorme buco nell’acqua magari prima di Natale che si è pallidi, avvizziti e chissà, anche con un regalo costosissimo sotto al letto.
L’amore è un tripudio di emozioni, un giorno ti senti che puoi arrivare al settimo cielo, urinare sopra la casa del reverendo Camden, telefonare a tutti i tuoi ex e dire “NON SONO MAI STATO COSI’ FELICE” e proferire un “Ti perdono, ormai sei parte del passato”.
Poi però il giorno dopo non ti arriva un “Buondì cucciolo” ed è l’inizio di quella discesa agli inferi che solo uno speleologo ti può tirare su.


L’aveva predetto Ronan Keating quando diceva “Love is a rollercoaster” ma noi non diamo mai retta a queste filosofie pop che racchiudono il vero sapere.
E prima ancora l’innamoratissimo Armand Duval che perso della Signora delle Camelie urla un bel “Cazzocene” e decide di stare con lei nonostante sia la mantenuta più desiderata di Paris. Ma quando non sta con lei?
E’ un turbinio di paranoie che nemmeno noi quando controlliamo i suoi accessi a Whatsapp.
“Ha detto che è andato a dormire alle 21.25, ti pare? Sarà sicuramente con qualcun altro, SICURO”.

“NON MI HA SCRITTO OK E’ FINITA, NON MI VUOLE STO MALEEE” ma poi ti vede e basta un occhio azzurro e uno sguardo da cerbiatto che capitola come un gattino affamato.
Le paranoie prendono il sopravvento quando non conosciamo qualcuno e decidiamo di fare delle indagini sul suo conto.

All’epoca di Dumas si chiedeva la rendita annua, il blasone e quale fosse la dote prevista, oggi invece si Googla.
Perfino i suoi followers su Instagram ti fanno costruire castelli inimmaginabili.

“Guarda, guarda, ha 8000 followers, tutti che gli dicono quanto è bello e quanto è bono e secondo te viene a considerare proprio me? EH? EH?” un po’ come il nostro amico Duval quando impazzisce per Marguerite perché sa che lei gliene frega nulla di vivere in campagna ma vuole andare sugli Champscon gioielli pazzeschi e la sua nuova berlina e crede che lei non si possa mai innamorare di lui.

E invece, la mantenuta più lussuriosa di Parigi dimentica sete e broccati, saluta i partecipanti alle sue orge, vende i diamanti e inizia ad essere una di noi.

“Armand, dimmi che mi ami, dimmi che non puoi vivere senza di me e che mi amerai per sempre!”.
ECCAALLA’.

“Quanto mi pensi? E se mi pensi perché non mi fai i cuori su Whatsapp? Perché sei online, non mi scrivi, a chi scrivi?”.
Le paranoie non hanno tempo e non hanno classe sociale.
Perché il mestiere più antico del mondo è l’amore, che tu sia Marguerite Gautier, romanticamente ammalata di tisi o un giovane gay di Porta Venezia convinto che il ragazzo sia online su Grindr.

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